Allegato 4 – pronto il modulo per la richiesta di finanziamenti superiori ai 25.000 euro per le imprese con fatturati fino a 3,2 milioni
Con un precedente intervento, abbiamo già approfondito le novità di natura non strettamente legata al sostegno finanziario alle imprese introdotte dal Decreto Liquidità.
Successivamente, abbiamo dato notizia dell’approvazione del modello 4bis da parte del Fondo di Garanzia per la richiesta di finanziamenti garantiti dallo stato al 100% fino al 25% del fatturato e con un tetto massimo di 25.000 euro.
Ad oggi non ci sono ulteriori novità concrete di aiuti da parte dello stato concreti e diretti in termini di liquidità, per cui dobbiamo ancora fare i conti con questi aiuti indiretti a garanzia, cosiddetta Garanzia Italia, che non pochi problemi stanno creando, perché si sta riversando su dei soggetti sostanzialmente privati, le banche, un problema di natura politica. Gli istituti di credito, come naturale e giusto che sia, si stanno attivando nel rispetto di tutti i regolamenti e i vincoli che l’esercizio dell’attività bancaria impone, e con le tempistiche che l’attuale situazione mette a disposizione.
In attesa del decreto liquidità 2, che promette interventi più incisivi e diretti, anche a fondo perduto, vediamo ad oggi com’è la situazione per la richiesta di liquidità per importi superiori ai 25.000 euro.
Nei giorni scorsi il Fondo di Garanzia ha pubblicato anche il modello “allegato 4”, per la richiesta di finanziamenti superiori a 25.000 euro e fino a 800.000 euro, utilizzabile quindi per le imprese con un fatturato fino a 3,2 milioni di ricavi.
Per queste richieste è disponibile una garanzia del fondo fino al 90%, con possibilità di estenderla al 100% attraverso l’intervento di un Confidi. Il modulo è reperibile sul sito, ed è da presentare alla Banca unitamente a tutta la documentazione di istruttoria ordinaria. È conveniente contattare gli istituti di credito con i quali si hanno già rapporti, al fine di approfondire la possibilità e la disponibilità dell’istituto a finanziare le imprese. Questi finanziamenti non sono automatici, e sono quindi a discrezione dell’istituto di credito, che svolgerà una normale istruttoria. Come sempre, ricordiamo che la Banca tenderà a prestare soldi a quelle imprese che si presentano con le idee chiare, i numeri trasparenti e aggiornati, e con delle prospettive di poter restituire al somma chiesta a prestito nei modi e con i tempi pattuiti. Questi finanziamenti, financo garantiti in parte dallo stato, non sono soldi a fondo perduto.
Non risulta ancora operativa, ad oggi, la garanzia del Fondo per le imprese che hanno necessità di importi superiori a 25.000 e un fatturato superiore a 3,2 milioni.
Oltre all’intervento del Fondo di Garanzia, il Decreto Liquidità ha previsto anche lo stanziamento di alcune somme gestite tramite SACE. Queste somme sono a disposizione prioritariamente per le grandi imprese (con almeno 500 dipendenti) che non possono accedere alla Garanzia del Fondo. Sono però accessibili anche alle Micro – Piccole e Medie Imprese che hanno esaurito il plafond disponibile presso il Fondo di Garanzia (attualmente di 5 mil), o che non possono accedere allo stesso.
A tale proposito si evidenzia che la preclusione alle imprese in difficoltà prevede delle asimmetrie fra Fondo di Garanzia e SACE, per cui potrebbero esserci delle situazioni in cui alcune PMI non rientrano nei parametri qualitativi del Fondo, ma rientrano in quelli stabiliti da SACE.
Non possono accedere al Fondo di Garanzia le imprese che hanno esposizioni classificate, alla data del 31/01/2020, come NPE (non performing enterprice), e quindi con segnalazione di:
- Sofferenze
- Inadempienze probabili (cioè esposizioni per le quali a giudizio della banca creditrice è improbabile che venga onorato il debito integralmente senza azioni o interventi esterni)
- Esposizioni scadute e sconfinanti da oltre 90 gg e deteriorate (past due)
SACE prevede tre vincoli. Il primo fa sempre riferimento all’assenza di posizioni deteriorate (NPL) presso il sistema bancario, ma alla data del 29/02/2020. Il secondo fa riferimento alle imprese in difficoltà al 31/12/2019, cosi come definite dalle normative europee (perdite cumulate superiori al 50% del capitale sociale; impresa oggetto di procedure concorsuali per insolvenza, o che soddisfa le condizioni per l’apertura di tali procedure; impresa che ha ricevuto salvataggi per i quali non ha ancora rimborsato il prestito o revocato la garanzia, oppure a ricevuto aiuti per ristrutturazioni ed è ancora soggetta al relativo piano di ristrutturazione (quest’ultimo punto solo per le grandi imprese con più di 500 dipendenti, 50 mil di ricavi, 43 mi di attivo).
L’attivazione della garanzia da parte di SACE avviene sempre con la presentazione di apposita domanda all’istituto di credito finanziatore, il quale poi presenterà domanda al garante, che la processerà assegnando un codice unico identificativo e, in caso di istruttoria positiva, emettendo garanzia contro garantita dallo stato.
In chiusura, e per chiarezza di sintesi, si riporta un prospetto prodotto da SACE SIMEST e disponibile sul proprio sito www.sacesimest.it