Misure di sostegno al credito delle imprese
Gli aspetti più rilevanti del D.L. 23/2020 (cosiddetto decreto liquidità) riguardano il sostegno al credito delle imprese. Viene previsto:
- il potenziamento e l’ampliamento dell’intervento del Fondo di Garanzia per le PMI (Legge 662/96) – noto anche come “Fondo Centrale di Garanzia PMI” – per contrastare gli effetti innescati dalla diffusione del virus Covid-19 (Art. 13);
- l’attivazione straordinaria e temporanea della Garanzia dello Stato, attraverso SACE SpA, su operazioni di credito bancario per Grandi Imprese (Art. 1), solo in parte fruibili per le PMI, chiamate anche ad un preventivo “pieno” utilizzo delle potenzialità offerte dal Fondo di Garanzia per le PMI.
All’art. 13 del decreto c’è il potenziamento del Fondo di Garanzia per le PMI, con garanzie pubbliche e gratuite fino a 5 milioni di euro per impresa, per Micro – Piccole e Medie Imprese e per i professionisti e lavoratori autonomi dotati di partita iva. Dall’altro lato, all’art. 1, è previsto l’intervento straordinario di SACE SPA, per sostenere le imprese di maggiori dimensioni.
Nell’ambito di questa impostazione, i primi a partire sono stati i mini-finanziamenti di importo fino a 25.000 euro, per le quali è previsto l’intervento del fondo di garanzia in modo automatico, gratuito e senza parametri di valutazione del merito creditizio da parte del fondo stesso (né andamentale né economico-finanziario). E’ stato infatti già pubblicato il modello di domanda fra i moduli del fondo di garanzia, e venerdì 17 u.s. è stata pubblicata la relativa circolare dell’ABI.
Di seguito alcune considerazioni di approfondimento.
- L’articolo 13 Lett. “M” del Decreto stabilisce che la garanzia al 100% si applica a finanziamenti fino a 25mila euro e comunque entro il 25% dei ricavi. Ciò significa che con ricavi inferiori a 100.000 euro il finanziamento massimo che si può ottenere si riduce proporzionalmente. Per le partite IVA in regime forfettario questi finanziamenti sono possibili, ma per importi fino a 16.250 euro (pari al 25% di 65.000 euro, tetto massimo di fatturato per rimanere nel regime);
- la misura prevista è automatica, gratuita e senza valutazione da parte del fondo di garanzia. Ciò non toglie che l’ente finanziatore (la banca) dovrà istruire comunque apposita istruttoria e valutare la possibilità di concedere il credito; e questo per due motivi. il primo legato al fatto che la garanzia copre solo la quota capitale, e quindi un minimo rischio di non incassare spese e interessi da parte dell’istituto di credito rimane. il secondo legato al rispetto della normativa e delle direttive di settore (leggasi BCE e/o Banca d’Italia);
- chiedere comunque subito 25.000 euro, o attendere l’operatività delle misure più importanti? si ritiene che la richiesta di questi 25.000 euro automatici non comporti l’impossibilità di richiedere ulteriori fondi successivamente, una volta attivati anche gli altri strumenti e quantificato il reale fabbisogno finanziario specifico di ogni impresa.
Ovviamente ogni situazione va analizzata in maniera personalizzata, e non si possono quindi sviluppare delle “ricette” facili e valide per tutti. Riteniamo però utile:
- iniziare a prendere contatto con i propri istituti di credito, per capire la situazione e rendersi conto delle reali e concrete possibilità che vengono proposte;
- iniziare a raccogliere e individuare alcune informazioni utili riguardanti la propria impresa, che permetteranno di presentare l’eventuale domanda agli istituti di credito (carta di identità fronte e retro del titolare o rappresentante legale, visura camerale, copia statuto, codice ATECO, finalità del finanziamento, ultimi due bilanci e dichiarazioni dei redditi, bilancio 2019, dati dimensionali (ULA fatturato e totale attivo) e individuazione della relativa categoria di appartenenza, dettaglio di eventuali altri aiuti sotto forma di sovvenzioni dirette, anticipi rimborsabili o agevolazioni fiscali (punto 3.1 delle misure temporanee in materia di aiuti di stato).
- per le aziende più strutturate, per le quali le esigenze finanziarie saranno verosimilmente superiori ai 25.000 euro, riteniamo conveniente predisporre il bilancio 2019 al più presto, e verificare che lo stesso rispetti i parametri economico-finanziari del fondo di garanzia.
Non ci stanchiamo inoltre di suggerire di analizzare nel concreto la propria tesoreria, al fine di poter individuare il fabbisogno finanziario dei prossimi mesi, per programmare per tempo le migliori modalità per fare fronte a tale necessità.
Riteniamo utile che ogni impresa predisponga:
- scadenzario fornitori fino a settembre;
- analisi portafoglio anticipato, con indicazione della scadenza e della prospettiva di incasso;
- scadenzario del portafoglio libero, indicando possibilità di anticipazione e prospettiva di incasso;
- prospettive di fatturato almeno di aprile e maggio, giugno se possibile;
- scadenzario dei costi e delle spese fisse;
- previsioni di costo del personale (al netto della cassa integrazione);
- situazione bancaria alla data odierna (saldo, totale anticipato, situazione affidamenti, dettaglio finanziamenti sospesi e non sospesi);
- investimenti programmabili, al fine di prevedere la ripartenza della attività lavorative, e per adeguare il modello di business alla nuova realtà.
Con un prossimo intervento che sarà pubblicato sul nostro sito, vedremo come fare per utilizzare queste informazioni al fine di predisporre un adeguato budget di tesoreria perr individuare il proprio fabbisogno finanziario.