Nuovi paradigmi finanziari: pronti ad accettare la sfida?
Attraverso lo SPID, il sistema pubblico di identità digitale, sarà molto più semplice e sicuro essere univocamente riconosciuti nel mondo digitale, avere un profilo sicuro e tutelato, e poter quindi accedere al mondo della connection e sharing economy anche nel campo delle attività istituzionali (prenotazioni sanitarie, iscrizioni scolastiche, accesso alle reti wifi pubbliche) e finanziarie (ottenimento di finanziamenti on line).
Allo stesso tempo, tecnologie rivoluzionarie come la blockchain stanno rivoluzionando il mondo della gestione dei dati on line. Tecnologia alla base di bit-coin, è di fatto una sorta di database distribuito in logica peer – to – peer, che permette di poter gestire transazioni e operazioni finanziarie senza la necessità di intervento di intermediari finanziari. Di fatto basta l’approvazione del 50% +1 dei nodi per garantire la veridicità dei dati della transazione.
Queste evoluzioni tecnologiche, accelereranno le tendenze oggi in atto nei mercati del credito:
- Da un lato il sistema bancario, al fine di riuscire a ridurre i costi i gestione, si sta orientando a gestire in maniera automatizzata e centralizzata le richieste di finanziamento, soprattutto entro un certo limite di importo.
- Dall’altro si stanno sempre più sviluppando dei portali basati sul concetto di sharing economy, attraverso i quali si può far incontrare domanda e offerta di denaro direttamente, senza l’ intervento di intermediari finanziari. www.prestiamoci.it è un servizio attraverso il quale singoli risparmiatori possono prestare il loro denaro in maniera sicura ad altri privati che necessitano di finanziamenti, a dei tassi convenienti per entrambi, rispetto ad altri canali. www.borsadelcredito.it è un servizio simile, orientato però a erogare finanziamenti a imprese. www.workinvoice.it è un portale attraverso il quale singoli risparmiatori possono investire, acquistando quote di crediti commerciali di PMI, le quali quindi possono ottenere lo smobilizzo di crediti commerciali senza rivolgersi al sistema bancario. E come questi, molti altri operatori sono presenti con servizi simili.
La legge di stabilità 2017 ha introdotto una importante novità per il finanziamento delle piccole e medie imprese: da quest’anno infatti tutte le PMI italiane, e non solo le startup innovative e le PMI innovative, hanno la possibilità di accedere ai portali di equity crowdfunding per la raccolta di capitale.
Stando all’osservatorio sull’equity crowdfunding del Politecnico di Milano, ad oggi sui 16 portali italiani autorizzati all’esercizio dell’attività, sono stati raccolti oltre 6 milioni di euro con una media per progetto di poco meno di 300.000,00 euro. Piccoli numeri: va però considerato che il numero di start up innovative e di PMI innovative non supera in totale le 7.000 unità. Cosa succederà ora che questo mercato può aprirsi a oltre 140.000 euro PMI? Riusciranno le piccole imprese italiane ad attrarre i risparmiatori?
Parallelamente, sempre con la legge di stabilità 2017, è stato introdotto anche in Italia lo strumento dei PIR (piani individuali di risparmio). L’obiettivo è quello anche qui di veicolare parte del risparmio verso le piccole e medie imprese italiane.
La norma prevede che questi PIR siano di fatto dei contenitori fiscali di vario tipo (OICR, gestioni patrimoniali, contratti assicurativi, e anche deposito titoli).
L’investitore, se rispetta determinati vincoli, potrà godere di rilevanti vantaggi fiscali: si avrà un’esenzione completa dalla tassazione dei redditi derivanti da tali investimenti. Si azzera quindi completamente l’aliquota del 26% che colpisce ordinariamente questi tipi di redditi.
Quali sono i vincoli da rispettare? Il piano deve essere a lungo termine, infatti si dovrà versare nei PIR per almeno 5 anni un importo, per ciascun anno solare, non superiore a 30.000 euro per anno, e quindi complessivamente a 150.000 euro per cinque anni. Questi investimenti devono essere rivolti a piccole e medie imprese italiane.
In questa direzione, segnaliamo che è già presente un fondo ETF che consente di beneficiare di questa esenzione fiscale. Rimane da aspettare che gli intermediari permettano di aprire un apposito deposito titoli per il PIR.
E’ evidente quindi come il sistema si sta muovendo per spingere anche le piccole e medie imprese italiane a trovare fonti di finanziamento oltre il tradizionale sistema bancario. L’importante ora è essere in grado e capire come cogliere queste opportunità.
Diventa fondamentale essere consapevoli della propria carta di identità finanziaria, e di come si comunica al mercato del credito, anche non volendo, mediante i propri bilanci e l’andamentale della centrale rischi.